domenica 2 agosto 2009

Il Tempio è distrutto e neanche io mi sento molto bene

Tisha beAv è alle spalle e dovremmo stare tutti quanti pensando a picnic, gite al mare e kebab sui barbecue. Ieri sera però siamo tornati con i piedi sulla terra. A Tel Aviv Liz Tribeshi z.l. (16 anni) e Nir Katz z.l. (26 anni) sono stati uccisi e una decina di ragazzi e ragazze sono stati feriti in una sparatoria in un centro di aiuto per giovani gay e lesbiche in pieno centro cittadino. Una persona a capo coperto è entrata mentre al centro era in corso una festa ed ha aperto il fuoco. Le cause sono ancora ignote. L'ipotesi investigativa è che si tratti di un atto violento di un estremista di destra, ma non si sa molto di più. Può essere tutto.
Da ieri sera fino ad oggi ci sono state manifestazioni a sostegno della comunità omosessuale. Noi siamo stati a quella di Gerusalemme. Tanti manifesti e bandiere e molte persone, ragazzi e adulti. Un cartello mi ha colpito: "L'odio senza ragione ha distrutto Gerusalemme". Mi ha colpito perché a questa stessa idea avevo pensato un paio di giorni fa, per Tisha beAv, giorno appunto in cui si ricorda la distruzione dei due Templi e altre varie sfighe le popolo ebraico. La nostra tradizione infatti insegna che proprio per "l'odio senza ragione" il Secondo Tempio è stato distrutto. Allora stasera - essendo in vena un po' creativa, un po' logorroica, un po' nel bisogno di farmi una ragione di tutta questa vicenda - ho recuperato un po' di quelle discussioni e le due versioni che la tradizione ebraica dà delle cause della distruzione del Secondo Tempio, sulle quali avevo lavorato.
Si tratta di due versioni dello stesso racconto di base e se avete voglia di seguirmi potete vedervi il testo qui
Talmud di Babilonia, Massechet Gittin, 55B

Eicha Raba, 4, 3
La storia è più o meno questa. Un tizio di Gerusalemme decide fare un gran ricevimento ed invita anche il suo amico Kamza. Per errore di un servitore però viene invitato Bar Kamza che invece è suo nemico. Quando questi si accorge di essere stato invitato per errore, cerca di rimediare e chiede al padrone di casa di restare, anche pagando per sé o addirittura per l'intera cena. Il padrone di casa però non sente ragioni e lo caccia via di malo modo. Bar Kamza corre dai Romani e dice che gli Ebrei non sacrificano gli animali che il governo gli manda, come invece dovrebbero. Si fa dare degli animali adatti ai sacrifici e di nascosto li rende inadeguati. Li porta quindi al Tempio dove non vengono accettati. I Romani, in conseguenza dell'affronto, si arrabbiano e distruggono il Tempio.
Chi è l'assassino? Di chi è la colpa?
Torniamo un momento indietro alla questione di partenza, cioè al fatto che la tradizione ebraica sostiene che il Secondo Tempio fu distrutto per l'odio senza ragione e poniamoci la domanda di chi sia l'odio in queste due storie. Se prendiamo il racconto di Eicha Rabà, pare piuttosto chiaro che l'odio non sia quello di Bar Kamza. Questo appare avere una reazione, in fin dei conti anche comprensibile ad uno sgarbo. L'ingiustizia di fronte alla quale R. Zecharia assiste e non interviene è quella del padrone di casa nei confronti di Bar Kamza, ospite inatteso.
Sappiamo che Bar Kamza e il padrone di casa erano nemici. Non sappiamo affato il perché. Sappiamo solo che per puro caso, per un errore si trovano nella stessa stanza. Magari Bar Kamza vi è andato perché pensava ad un invito pacificatorio, in fondo si offre anche di riparare all'inconveniente pagando ogni spesa. Di fronte a ciò il padrone di casa lo scaccia dalla sua casa, senza neppure prendere in considerazione un'altra possibilità.
Questo è l'odio senza ragione. L'odio che fa sì che nell'altro si veda il nemico, il pericolo e tutto ciò che di sbagliato e perverso c'è al mondo, indipendentemente dai suoi atti, mentre noi siamo inciscutibilmente nel giusto. Un odio tale che anche ogni tentativo che l'altro fa di venire incontro ci apparte un assalto.

Ma alla ricostruzione della storia manca ancora un tassello, che credo sia molto importante. In tutti e due i racconti, c'è un personaggio chiave R. Zecharia ben Abkulas o R. Zecharia ben Eucolus. E' questi, a dire il vero, ad essere incolpato della distruzione del Tempio e la causa individuata è la sua modestia o umiltà.
Ora, c
ome può essere stato distrutto il Tempio a causa di una virtù? Cosa c'entra tutto questo con l'odio senza ragione? Ma soprattutto: siamo convinti che in questi casi il personaggio abbia esercitato propriamente quella virtù?
Tacere mentre viene commesso un atto ingiusto può essere giustificato dalla propria modestia (o umiltà)? Evidentemente no.
Se si è chiesti di esprimere una opinione in una discussione che riguarda la vita o la morte di un popolo, e la nostra risposta pone solo ostacoli alle opinioni degli altri senza fare delle proposte, questa è modestia? Evidentemente no.
Si tratta di celarsi dietro il paravento di una virtù per produrre (volontariamente o meno) danno.
Si tratta piuttosto di comportamenti irresponsabili. Ecco in che senso è la modestia la causa della caduta del Tempio.

Il Tempio non c'è più. Personalmente non credo e non prego perché venga fisicamente ricostruito.
L'odio senza motivo è ancora qui e sta alla base delle discriminazioni, dell'odio di chi pensandosi portatore della parte migliore del mondo si arroga il diritto di stabilire chi può stare al mondo o no, chi si salverà e chi deve essere lapidato. E questo odio continua a fiorire grazie a chi, celandosi magari dietro un certo qual perbenismo, fa finta di non vederlo.

(se qualcuno è arrivato vivo alla fine di questo post, mi scuso per la didascalicità e la lunghezza. inoltre ci tengo a precisare che tutto quanto scritto è farina del mio sacco e di discussioni col mio chevruta partner preferito. si prega di non incolpare l'intero popolo ebraico per possibili versioni divergenti della faccenda)

1 commento:

Daniela B. ha detto...

Molto interessante questa riflessione,ed i tuoi 2 blog in generale mi piacciono molto!sono stata in israele quest estate,per la terza volta..sarei rimasta lì volentieri..bellissimo paese!un abbraccio Daniela
ps:ti ho mandato un' email,comunque il mio blog é www.ilcoltellodibanjas.blogspot.com
mi farebbe piacere se passi a dare un' occhiata!grazie
Shalom :-)