giovedì 22 gennaio 2009

la memoria corta


Tra pochi giorni in Europa ci sarà la Giornata della Memoria. C'è chi pensa che l'Europa non sia più degna di tale ricorrenza. Io penso semplicemente che prima di dire Olocausto o genocidio qualcuno dovrebbe almeno guardare sul dizionario per sapere che cosa significano.
Ci sarà la Giornata della Memoria, o meglio, ci sarà per quegli Stati, enti o comunità locali che la vorranno fare. Almeno così pare. Pare che una legge promulgata dall'Unione Europea possa infatti essere lasciata da parte. In fin dei conti siamo in tempi di guerra no? Legislazioni speciali.
Ma contro chi è questa lotta? Non la voglio fare tanto melodrammatica e cerco di dirla nel modo più asciutto possibile. E contro di noi. E con noi intendo non Israeliani. Intendo ebrei. Punto.
Non è solo il boicottaggio - ma si rende conto lo studente universitario che tanto sbraita contro le interferenze del Papa nelle questioni di bioetica, che cosa significa tagliare i ponti con la ricerca israeliana?
Non è solo la lotta mediatica - le immagini, le notizie e mai le smentite.
Non sono neppure gli atti vandalici - ebrei picchiato a Londra dopo la manifestazione a favore di Israele, sinagoghe vandalizzate in Francia, i negozi di ebrei trovati sigillati a Roma.
E' la sensazione di avere davanti una bomba. "C’è una sorta di ricatto di fondo che aleggia ormai da trent’anni. Sono tutti pronti, anche se sempre un po’ meno, a stracciarsi le vesti per gli ebrei morti. Ma se gli ebrei sono vivi, vogliono fare i cittadini democratici, esserci e costruire allora il discorso cambia...Il mondo vive gli ebrei in modo positivo quando sono proiettati in una sorta di esodo eterno, come se li amasse solo sulla carta. Ed è una percezione che viene profondamente messa in discussione dalla presenza dello stato d’Israele."
In Israele non c'è la Giornata della Memoria. Dopo Pesach c'è Yom haShoah vehaGhevurah, che vuol dire Giorno della Shoah e dell'eroismo. Cade in corrispondenza degli ultimi giorni della repressione della rivolta del ghetto di Varsavia. E quello ricorda: i morti, tanti morti nel vento, ma la dignità della resistenza. Della resistenza per la propria vita e per quella dei propri figli.
Non voglio farla tragica. Oggi però ho la sensazione di avere davanti una bomba. E io ho tutta l'intenzione di non farmela esplodere in faccia.