mercoledì 28 gennaio 2009

27 gennaio



Questo video me lo ha fatto vedere il primo graduato di Zahal che abbia mai incontrato in vita mia. Lui c'era. E' il primo ufficiale israeliano a studiare per diventare rabbino reform.

giovedì 22 gennaio 2009

la memoria corta


Tra pochi giorni in Europa ci sarà la Giornata della Memoria. C'è chi pensa che l'Europa non sia più degna di tale ricorrenza. Io penso semplicemente che prima di dire Olocausto o genocidio qualcuno dovrebbe almeno guardare sul dizionario per sapere che cosa significano.
Ci sarà la Giornata della Memoria, o meglio, ci sarà per quegli Stati, enti o comunità locali che la vorranno fare. Almeno così pare. Pare che una legge promulgata dall'Unione Europea possa infatti essere lasciata da parte. In fin dei conti siamo in tempi di guerra no? Legislazioni speciali.
Ma contro chi è questa lotta? Non la voglio fare tanto melodrammatica e cerco di dirla nel modo più asciutto possibile. E contro di noi. E con noi intendo non Israeliani. Intendo ebrei. Punto.
Non è solo il boicottaggio - ma si rende conto lo studente universitario che tanto sbraita contro le interferenze del Papa nelle questioni di bioetica, che cosa significa tagliare i ponti con la ricerca israeliana?
Non è solo la lotta mediatica - le immagini, le notizie e mai le smentite.
Non sono neppure gli atti vandalici - ebrei picchiato a Londra dopo la manifestazione a favore di Israele, sinagoghe vandalizzate in Francia, i negozi di ebrei trovati sigillati a Roma.
E' la sensazione di avere davanti una bomba. "C’è una sorta di ricatto di fondo che aleggia ormai da trent’anni. Sono tutti pronti, anche se sempre un po’ meno, a stracciarsi le vesti per gli ebrei morti. Ma se gli ebrei sono vivi, vogliono fare i cittadini democratici, esserci e costruire allora il discorso cambia...Il mondo vive gli ebrei in modo positivo quando sono proiettati in una sorta di esodo eterno, come se li amasse solo sulla carta. Ed è una percezione che viene profondamente messa in discussione dalla presenza dello stato d’Israele."
In Israele non c'è la Giornata della Memoria. Dopo Pesach c'è Yom haShoah vehaGhevurah, che vuol dire Giorno della Shoah e dell'eroismo. Cade in corrispondenza degli ultimi giorni della repressione della rivolta del ghetto di Varsavia. E quello ricorda: i morti, tanti morti nel vento, ma la dignità della resistenza. Della resistenza per la propria vita e per quella dei propri figli.
Non voglio farla tragica. Oggi però ho la sensazione di avere davanti una bomba. E io ho tutta l'intenzione di non farmela esplodere in faccia.

domenica 18 gennaio 2009

Caro diario

Stufa. Sono stufa di sentire le notizie che vengono dalla manifestazione di ieri di Roma, dalla marcia per la pace di Assisi, dalla sinagoga di Firenze, dalla bocca di D'Alema e dalla trasmissione di Santoro, dalla Francia, da Londra, da Amsterdam,...
Allora ho deciso di fare una cosa un po' morettiana. Presente Caro diario dove Nanni Moretti raccoglie e cataloga tutti gli articoli che lo hanno fatto incazzare fino a creare un unico grande giornalone in cui si avvolge? Alla fine poi butta via tutto. Bene ho bisogno di un momento catartico del genere. Ne sento il bisogno. Il bisogno di disintossicarmi. E allora ho deciso di mettere qui sotto a mo' di collage degli articoli che mi hanno fatto molto incazzare e/o preoccupare in questi giorni di guerra. Non perché siano tutti quelli che mi hanno fatto uscire dai gangheri, ma così, semplicemente perché mi capitano in mano.

Anglo-Jewry is in the middle of the worst outbreak of antisemitism in Britain since the Community Security Trust started keeping records a quarter of a century ago. Since the start of the Israeli offensive into Gaza on December 27, more than 150 incidents across the country have been recorded. (The Jewish Cronicle)

Foto da manifestazione a Londra

A guidare migliaia di persone, per pochi minuti, un bambino, Nidhal, appena sette anni, gli occhi neri, così come i capelli. La madre è tunisina, mentre lui è nato in Italia. Dopo aver visto le immagini di guerra sulla tv ha avuto un incubo: "Ho sognato che uccidevano pure me", ha spiegato poi al megafono con la sua voce di bimbo: "Palestina mia mia, Israele via via".

Altre foto dal corteo di Roma




Continuano gli attacchi indiscriminati a ospedali e a personale medico... Invito allora Israele a sganciarci addosso una delle sue tante bombe atomiche che tiene segretamente stivate contro tutti i trattati di non proliferazione nucleare. Ci tiri addosso la bomba risolutiva, terminino l'inumana agonia di migliaia di corpi maciullati nelle corsie sovraffollate degli ospedali che ho visitato. [Le menzogne deliberate e la costruzione ideologica dell'odio de Il Manifesto, L'Internazionale]



Corteo con due deputati in Olanda «Hamas, Hamas, gli ebrei nelle camere a gas!»

Bomba rudimentale alla sinagoga. La miccia si è spenta subito.
L'ordigno era fatto con una bomboletta da campeggio e con della carta è stato ritrovato nella casa Schabat

sabato 17 gennaio 2009

TG delle 8

da Eretz Nehederet, meravigliosa trasmissione satirica.
12 gennaio 2009

GIORNALISTA: Mi trovo tra le macerie di Gaza. Esattamente qui Gesù bevve dal Sacro Graal. E lì gli Israeliani oggi bevono il sangue dei Palestinesi
DONNA: Oddio! Oddio!
GIORNALISTA: Questa è Nadin, vive proprio qui. Ma la sua casa è stata colpita dai missili proprio da là.
DONNA: Gli ebrei ci hanno tagliato l'acqua, l'elettricità. Come possiamo vivere?
GIORNALISTA: Sta dicendo: Gli Israeliani mi hanno ucciso il marito e poi hanno violentato mia figlia.
DONNA: Tutta la notte aereoplani, Bum bumbum bum. Il soffitto stava crollando...
GIORNALISTA: ["traducendo"] Gli aereoplani hanno lanciato un drago su di noi. E il drago ha stuprato mia figlia. Un drago con lo streimel... il tradizionale cappello ebraico.
*****
GIORNALISTA: Per capire che cosa succede qui ascoltiamo il portavoce dell'esercito Avi Banihau che si trova qui lì e dovunque.
PORTAVOCE: Di nuovo vorrei sottolineare che Zahal sta facendo il possibile...
GIORNALISTA: ["traducendo"] Sono così grosso perchè oggi ho mangiato due bambin palestinesi. Questo è il nostro cibo tradizionale. Mio moglie sa cucinare degli ottimi Palestinesi. Grazie Avi.
PORTAVOCE: Grazie mille.
GIORNALISTA: Buona guerra.

Mica tanto diversa, da quel che sento, dai TG italiani.

giovedì 15 gennaio 2009

mercoledì 14 gennaio 2009

sproporzioni

martedì 13 gennaio 2009

boicottaggio globale

Sono d'accordo con chi dice che a far le cose bene ci vorrebbe un boicottaggio globale e non solo dei prodotti israeliani.
Credo che chi si mette a fare distinguo tra Israele e ebrei stia nascondendosi dietro a un dito e faccia torto alla acutezza della propria capacità di ragionare. Sì perché, vedete, voi signori e signore del boicottaggio, avete ragione: è inutile fare distinzioni tra prodotti israeliani e prodotti di ebrei, tra Israele e comunità della diaspora. Il vostro intuito ve lo aveva suggerito. La vostra analisi ve lo ha confermato. Certo che un po' di opportunismo politico (eh sì, dài, che un po' ce l'avete anche voi) vi ha portato a, come dire, non enfatizzare la polemica, a creare dei distinguo. Ma non chiamiamolo neanche opportunismo. E' mestiere, buon mestiere.
Ma francamente, da amica e da persona che conosce il mondo ebraico dall'interno, vi esorto: restate fedeli alla vostra purezza! Siete perfettamente coerenti se operate un boicottaggio globale di tutto ciò che puzza (ma sì diciamolo) di ebraico.
Così, prima di spengere per sempre il vostro computer che gira con Intel Pentium (prodotto da boicottare, ma questo già lo sapete), vi prego di dare ancora qualche secondo e qualche centesimo allo strapotere israeliano e di leggermi.
Vi svelerò un segreto.
Lo vedete quel negozio di vestiti lì in fondo alla via, lo sapete tutti che i proprietari sono ebrei, giusto? Bene, non comprate da loro. I proprietari hanno prenotato un posto al cimitro di Har haMenuchot a Gerusalemme perché almeno da morti ci vogliono andare in Terra di Israele. E tutti gli anni pagano l'affitto allo Stato di Israele. Fanno girare l'economia, come si dice.
La vedete invece quella librerietta lì? Carina vero? Tanti bei libri, tiene anche l'usato. Anche lui è ebreo si sa. Però lui è un compagno e anzi pure critico di Israele. Ecco, non comprate neppure lì. Hanno il nipote che è emigrato in Israele e tutti gli anni (cuore di nonni) gli mandano dei soldi perché - sapete - dopo il militare, è andato all'univerisità e, anche se lavora nel frattempo, ha bisogno di un autino economico. Pagano tutti gli anni parte delle tasse di iscrizione al nipote, cioè al Ministero israeliano dell'educazione.
Infine, presente quel banco al mercato che ha tanta roba carina e a poco? Ecco, neanche lì comprate. La proprietaria non è neanche ebrea. Suo padre lo era. Però tutti gli anni il giorno della morte del padre svuota il bossolo del Keren Kayemen LeIsrael che ha a casa e fa piantare un albero in nome di suo padre in Israele, perché lui ci teneva tanto.
Il segreto di Pulcinella: non c'è ebreo o persona legata all'ebraismo che non sia legata ad Israele e che una volta nella sua vita non abbia dato un centesimo a Israele, che non abbia fatto "girare l'economia di quel Paese". Perché c'è una questione di fondo: non c'è qualcosa come la religione ebraica separata dall'appartenenza al popolo ebraico e dal legame con la Terra di Israele.
La caccia comincia.

intimidazioni

Ieri notte è stata vandalizzata da antisemiti la sinagoga di Pisa. Io ho studiato a Pisa e pur non essendo la mia comunità, là mi sono sempre sentita accolta a braccia aperte, me e la mia famiglia, per le feste, per la giornata della cultura ebraica, per i concerti. E' stata vandalizzata con un lancio di uova di vernice rossa un edificio storico, al cui interno sta il tessuto più antico d'Europa proveniente da una comunità ebraica e dal cui tetto da un anno piove. Vandalizzata nella città che ha conosciuto le Livornine, che non ha mai avuto un ghetto.
Ora come inferiscono tutti dalla polizia ai cretini dei vari gruppi e collettivi della opposizione pisana è evidente la connessione con l'attualità di Gaza e Israele. Le autorità hanno espresso solidarietà alla comunità. La sinistra critica si augura che in seguito a questi atti la comunità ebraica cambi rotta.
Prendo un comunicato a caso quello del gruppo pisano Aut Aut - avrei potuto prenderne altri:
"E' vero che a Pisa la sinagoga non è stata mai oggetto di "azione politica", ma è altrettanto vero a comunità ebraica pisana non si è mai espressa con chiarezza sulla situazione medio-orientale, ed in più negli ultimi anni non ha fatto altro che stimolare iniziative a dir poco discutibili... Che la comunità ebraica italiana dialoghi con le diversità, ed abbia il buon senso di riportare i propri compagni di fede sulla retta via".
Io questa la chiamo intimidazione.

vandalizzata da antisemiti la sinagoga di pisa

Ricevo adesso dalla Comunità ebraica di Pisa e vi metto a parte.

LA PRESENTE PER COMUNICARE CHE LA SCORSA NOTTE LA NOSTRA COMUNITA' E' STATA OGGETTO DI LANCIO DI "UOVA" CONTENENTI VERNICE ROSSA, A RIPRODUZIONE DI QUANTO COMPIUTO PRESSO LE REDAZIONI DEI GIORNALI A ROMA ACCUSATI DI DISINFORMAZIONE SUL CONFLITTO MEDIORIENTALE.
E' INDUBBIO CHE L'OBIETTIVO DEI RESPONSABILI DELL'ATTO E' QUELLO DI CREARE UN CLIMA DI TENSIONE LEGATO AL CONFLITTO MEDIORIENTALE, COLPENDO LE COSE A NOI PIU' CARE COME -APPUNTO- LA NOSTRA ANTICA SINAGOGA.
LA COSA FA MOLTO EFFETTO E ABBIAMO RICEVUTO SOLIDARIETA' SINCERA OLTRE CHE DALLE ISTITUZIONI SOPRATTUTTO DALLA CITTADINANZA, DATO CHE EPISODI DI QUESTO TIPO RARAMENTE SONO ACCADUTI AL COMPLESSO SINAGOGALE PISANO.
PROBABILMENTE E' STATO INDIVIDUATO IL GRUPPO RESPONSABILE DI QUANTO ACCADUTO, I CUI MEMBRI SONO CONVINTI DI SENSIBILIZZARE L'OPINIONE PUBBLICA SUL CONFLITTO MEDIORIENTALE CON QUESTI GESTI VILI.
VOGLIAMO TRANQUILLIZZARE TUTTI CHE STIAMO SEGUENDO GLI SVILUPPI DELLA SITUAZIONE E IL CONSIGLIO DELLA COMUNITA' PRENDERA' LE DECISIONI OPPORTUNE.
AL TEMPO STESSO L'INTENDIMENTO DELLE AUTORITA', A PARTIRE DAL SINDACO, E' QUELLO DI INTENSIFICARE LA SORVEGLIANZA DELLA VIA DOVE SI TROVA LA NOSTRA SINAGOGA (E NON SOLO, VEDI GLI ALTRI EDIFICI DI RILEVANZA) CON MEZZI TECNOLOGICI ALL'AVANGUARDIA.
LA GRAVITA' DI QUANTO ACCADUTO E' CONFERMATA ANCHE DAL FATTO CHE LA NOTIZIA SI E' DIFFUSA RAPIDAMENTE, PER IL TRAMITE DEGLI ORGANI DI INFORMAZIONE LOCALE E NAZIONALE, A MISURA DELLA SERIETA' E DELLA "SORPRESA" DELL'ATTO.
UN CORDIALE SHALOM.

Per ulteriori informazioni
http://www.gonews.it/articolo_27542_sinagoga-imbrattata-lancio-uova-vernice-rossa.html
http://www.parlamento.toscana.it/default.asp?IDNotizia=26753&NomeTabella=

giovedì 8 gennaio 2009

כל שנבקש


לו יהי – Lu yehi
di Naomi Shemer (canta Hava Alberstein)


עוד יש מפרש לבן באופק
מול ענן שחור כבד
כל שנבקש לו יהי.
ואם בחלונות הערב
אור נרות החג רועד
כל שנבקש לו יהי.

לו יהי, לו יהי
אנא - לו יהי
כל שנבקש לו יהי.

אם המבשר עומד בדלת
תן מילה טובה בפיו
כל שנבקש לו יהי
אם נפשך למות שואלת
מפריחה ומאסיף
כל שנבקש לו יהי
לו יהי, לו יהי...

מה קול ענות אני שומע
קול שופר וקול תופים
כל שנבקש לו יהי
לו תישמע בתוך כל אלה
גם תפילה אחת מפי
כל שנבקש לו יהי
לו יהי לו יהי.....

בתוך שכונה קטנה מוצלת
בית קט עם גג אדום
כל שנבקש לו יהי.
זה סוף הקיץ סוף הדרך
תן להם לשוב הלום
כל שנבקש לו יהי.
לו יהי, לו יהי...

ואם פתאום יזרח מאופל
על ראשנו אור כוכב
כל שנבקש לו יהי.
אז תן שלווה ותן גם כוח
לכל אלה שנאהב
כל שנבקש לו יהי.
לו יהי, לו יהי...

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There is still a white sail on the horizon
Opposite a heavy black cloud
All that we ask for - may it be
And if in the evening windows
The light of the holiday candles flickers
All that we seek - may it be
May it be, may it be - Please - may it be
All that we seek - may it be.
What is the sound that I hear
The cry of the shofar and the sound of drums
All that we ask for - may it be
If only there can be heard within all this
One prayer from my lips also
All that we seek - may it be
Within a small, shaded neighborhood
Is a small house with a red roof
All that we ask for, may it be
This is the end of summer, the end of the path
Allow them to return safely here
All that we seek, may it be
And if suddenly, rising from the darkness
Over our heads, the light of a star shines
All that we ask for, may it be
Then grant tranquility and also grant strength
To all those we love
All that we seek, may it be
May it be...

lunedì 5 gennaio 2009

perdere un amico (su Facebook)

Oggi ho perso un amico... su Facebook. Non che me ne dispiaccia più di tanto, però sono cose che danno da pensare, al di là di considerazioni sulla fatuità delle amicizie "recuperate" in FB dopo anni di latitanza da entrambe le parti. Forse è solo che, dopo un po' che non ci si frequenta, non ci si (ri)conosce più, non si hanno più interessi in comune. Uno finisce ad essere fan di Guerre Stellari in traduzione giapponese e quell'altro fa parte del gruppo a sostegno della diffusione di Don Camillo e Peppone in Algeria. Boh, che ne so? Cose così. E allora magari non si guardano più gli update degli status di Caio, non si scrive più sul Wall di Sempronia. Pazienza.
Ma vedersi cancellare dalle amicizie di qualcuno è un'altra roba, specie se ne capisci il motivo e lo riscontri nel fatto che la suddetta persona è un imbecille. Allora il discorso cambia.
Non so voi, ma io cerco di spedire inviti e messaggi alle persone che mi pare possano essere interessati. Evito di spedire a casaccio (ok, quando spedisco i test non proprio...).
Ora, chi guardi il mio profilo di FB credo che anche se magari non si ricorda chi sono, si fa comunque una idea di me. NU? Perché diamine mi si deve mandare la richiesta di aderire ad un gruppo in sostegno dei Palestinesi e CONTRO Israele? Trovo una sola risposta, si tratta di un imbecille. Un tizio del genere non me la sento neppure di definirlo provocatore. Ammetto di non averci pensato neanche per un minuto: ho semplicemente risposto inviando l'invito per il gruppo I support the Israel Defence Forces in preventing terror attacks from Gaza. Il tizio ha risposto togliendomi dalle sue amicizie, come ho scoperto mentre cercavo di mandargli il link al mio blog.
Io davanti agli imbecilli in questi giorni ammetto di avere poca pazienza. Un amico connazionale mi ha appena ricordato che se ne dovrebbe avere molta, specialmente adesso. Non so, forse ha ragione. Forse sono io che ho preso il peggio dell'essere israeliana e me ne frego troppo di frequente di quello che gli altri dal di fuori pensano di noi. Questa guerra, che spero con tutto il cuore finisca con successo il prima possibile, è anche battuta sul piano dell'immagine. L'ho visto passando Channukkà in Italia e guardando la TV. Forse è merito del fatto che c'è una donna di mezzo. Forse semplicemente si è imparata la lezione dalla seconda guerra in Libano (speriamo la si sia imparata anche dal punto di vista militare).
Resta il fatto che a volte sembra veramente una battaglia persa cercare non dico di convincere, ma anche solo farsi ascoltare da certe persone.

quello che non si dice

Mi permetto di rubare dal blog di Dan delle foto (so di non essere né la prima né l'ultima!).
Si parla molto delle vittime innocenti di Gaza. Non si parla affatto di come passo dopo passo, costantemente, quotidianamente i soldati israeliani tentino di evitare le vittime civili, ma anche di AIUTARE a SALVARE le vite dei propri nemici.
E come ha detto Zippi Livni, non perché ce lo chiede il mondo, ma perché è parte della nostra morale.

Soldati israeliani salvano palestinesi sepolti in una galleria bombardata a Gaza

Palestinese soccorso da soldato israeliano