martedì 4 settembre 2007

compagni di scuola

Anche io ieri sono tornata a scuola. Eh sì. Perché trasferirsi comporta imparare o migliorare la lingua che si deve parlare nella nuova città, nel nuovo Paese. E nonostante quanto molti pensino, in Israele non si parla inglese, ma ivrit (ebraico moderno) e non si paga in dollari, bensì in shekel.
Il governo paga ai nuovi immigrati cinque mesi di studio presso scuole comunali o statali apposite. Si tratta di corsi piuttosto tosti: quattro ore di lezione al giorno per cinque giorni alla settimana. Io ho scelto la mia scuola perché avevo simpatico il nome e mi diceva molto del mio nuovo Paese. La scuola si chiama Bet ha'Am che sarebbe a dire Casa del popolo. C'è pure una biblioteca in puro stile emiliano.
Ieri mi sono dunque rimboccata le maniche e ho affrontato il test per inserirmi nella classe più adatta al mio livello: kittà bet plus, da ottobre kittà ghimel. Non male: significa che ho la proprietà di linguaggio di un bambino tra i 7 e gli 8 anni! Comunque sufficiente per riuscire a sopravvivere, se quell'età mia mamma mi mandava a comprare il pane dal panettiere. E se ancora non sono morta avvelenata.
La mia classe è piuttosto numerosa. Ed è anche molto mista. Nuovi immigrati di tutte le provenienze: Francia, America del Sud, America del Nord. Ebrei e cristiani di tutte le denominazioni che riuscite ad immaginare, che sono in Israele per più o meno lunghi periodi di studio. Ci sono anche molti arabi israeliani. Devo dire che fa un certo effetto questo mix. Soprattutto quando ti metti a chiaccherare fuori dalla lezione e l'ebraico si confonde con il francese, l'inglese, l'arabo e alla fine non capisci neppure più in che lingua stai parlando.
Oggi ho fatto un po' conoscenza con un mio compagno di scuola arabo, di Gerusalemme. Ha la faccia simpatica e attacca discorso sorridente: mi chiede perché sono venuta in Israele. Un po' perché sono sovrappensiero, un po' perché mi sembra il caso di iniziare la conversazione con il piede giusto, lascio perdere la piccola questione del sionismo e gli spiego che cosa faccio qui: mio marito studia per diventare rabbino, io facevo l'nsegnante di italiano a stranieri e adesso studio all'ulpan e cerco lavoro. E lui: ma sei ebrea? - Certo. - E non parli già ebraico? Gli spiego che conosco l'ebraico quel tanto che basa per capire quel che dico quando prego e per cavarmela in situazioni comuni. E lui rincalza: Ma voi non parlate ebraico, vero? Cerco di spiegare che in Italia gli ebrei parlano italiano, perché sono ebrei italiani. Mentre comincio a rispondere, mi rendo conto della piega che sta prendendo la conversazione: tutto è solo la riprova che l'identità ebraica è inautetica, falsa e soprattutto non ha nulla a che vedere con Israele. Gli ebrei sono solo una grande invenzione, non un popolo, come del resto il loro Stato.
Ma che cosa ci sei venuta a fare proprio qui? Spiego di nuovo brevemente e tronco il discorso.
Il mio compagno di scuola si gira verso l'altro compagno di banco: un distinto signore tra i sessanta e i settanta, vedovo, ebreo tedesco. E tu cosa ci fai qui? Sono in pensione e sono venuto a studiare ebraico. E quello: ma perché proprio qui, perché proprio ebraico? Perché non cinese?
Questa domanda l'ha rivolta un giovane ragazzo arabo israeliano ad un distinto signore tra i sessanta e i settanta, vedovo, ebreo tedesco. Il quale, come me, è rimasto senza parole.

lunedì 3 settembre 2007

Primo giorno di scuola



Ieri qui sono ricominciate le scuole: sole che spacca le pietre e 40°, ma i bimbi di Eilat se ne sono tornati sui banchi. Anche a Gerusalemme non ce la passiamo male, soprattutto quando l'aria condizionata è rotta e il ventilatore è incastrato!

martedì 17 luglio 2007

cambiamenti

Mi è stato fatto notare che è da molto tempo che non posto più nulla. Il punto è che - per dirla con una banalità - quando la vita è piena hai veramente poco tempo per pensare a quello che stai facendo. Il che, tra l'altro, non è sempre un male, visto che a volte con la scusa di pensarci, finisce che le cose non si fanno mai. Dicesi che sia vero anche l'opposto - che se uno ci pensa, magari fa meno cavolate - ma in questa occasione propendo per la veridicità della prima ipotesi.
Insomma vorrei mettervi a parte di un grosso cambiamento, ma così grosso che dovrete girare pagina dell'Altlante Geografico De Agostini. Così grosso che dovrò scrivere un profilo più lungo: abbiamo fatto aliyah! Ci siamo trasferiti in Israele, a Gerusalemme!

venerdì 1 giugno 2007

con un poco di zucchero

Shavu'ot, tempo del dono della Torà - o come diciamo dalle mie parti la pasqua di rose - se n'è andata la settimana scorsa. Così se ve va nei fatti un anno ebraico. Perché sì, è vero, ci sarebbero i digiuni estivi e poi vabbè Shabbat resta tutte le settimane... ma diciamocela tutta, chi è se ne va al tempio di venerdì sera alle 20.30, che ne so a Firenze o a Torino, con l'estate alle porte? Meglio andarsene al mare, no? Tanto, se proprio uno vuole, c'è sicuramente qualche campeggio lubavich nelle vicinanze. Quelli sono dappertutto.
Comunque per salutare le feste passate e portarsi ancora un po' della dolcezza della nostra Torà, o per chi voglia più semplicemente di addolcirsi la vita, una ricettina questa volta non italiana, anche se un po' rivista dalla sottoscritta: la cheese-cake o Quarksahnetorte, a seconda che la si mangi nel nuovo o nel vecchio continente.

Ingredienti
:

250 gr. di biscotti secchi
4 cucchiai di burro fuso
500 gr. di ricotta e 150 gr. di mascarpone
oppure: 400 gr. di philadelphia (o simili) e 250 di ricotta
1/2 tazza di zucchero
2 uova
2 cucchiai di farina
1 bustina di vaniglina

Frullate nel mixer i biscotti e unite piano il burro fuso. Tirate l'impasto fuori dal mixer e mettetelo su una teglia (meglio a cerniera e ricoperta di cartaforno). Premete ben bene in modo da creare uno strato compatto e uniforme sul fondo. Mescolate tutti gli altri ingredienti e versate sopra la base. Cuocete a forno basso almeno per 30 min. o fino a che la superficie non si è colorita. Fate raffreddare bene e servite. A lato può essere gradita della cioccolata fusa o con una rapida marmellatina di fragole a pezzettoni, fatta saltando in padella fragole con poco zucchero.
Yummi!

mercoledì 16 maggio 2007

yom Yerushalaim

Dosh

mercoledì 2 maggio 2007

Se otto ore vi sembran poche

Otto ore di lavoro giornaliere non sono una cosa logica, i permessi di gravidanza non sono scontati. Per chi non lo sapesse: lo sfruttamento del lavoro minorile non è una recente conseguenza della globalizzazione.
Oggi ho visto il tg e sono rimasta allibita.
Intervista n.1:
Giornalista: Il concerto è dedicato alle morti bianche. Sai cosa sono?
Ragazzo: No.
Giornalista: Sono le morti sul lavoro. In Italia ce ne sono 3 al giorno.
Ragazzo: Ah.
Intervista n.2:
Giornalista: Il concerto è dedicato alle morti bianche.
Ragazza: Ah sì?
Intervista n.3:Giornalista: Il concerto è dedicato alle morti bianche.
Ragazzo: Ah sì. Mi sembra giusto ricordarle, perché ce ne sono state molte di recente. [pensiero di coda: ma che c'entrano col concerto?]

Proprio durante la lotta per le 8 ore, nel 1886 negli Stati Uniti, la Federation of Organized Trades and Labour Unions (il sindacato insomma) invitò gli operai americani a rifiutarsi di lavorare più di otto ore al giorno a partire dal 1° Maggio: in dodicimila fabbriche degli Stati Uniti 400 mila lavoratori incrociarono le braccia.
Nella sola Chicago scioperarono e parteciparono alla imponente manifestazione 80 mila persone. Nei giorni successivi scioperi e manifestazioni proseguirono e la tensione salì alle stelle. Il lunedì successivo la polizia fece fuoco contro i dimostranti radunati davanti ad una fabbrica per protestare contro i licenziamenti e causò quattro morti. Per protesta, fu indetta una manifestazione per il giorno dopo. Mentre la polizia si avvicinava al palco per interrompere il comizio, fu lanciata una bomba. I poliziotti aprirono il fuoco sulla folla. Alla fine si contarono otto morti e numerosi feriti.
Ci fu una feroce repressione in molte città. La polizia continuò a sparare contro gli operai e le sedi dei sindacati e dei partiti dei lavoratori furono devastate e chiuse, i dirigenti vennero arrestati. Per i fatti di Chicago furono condannati a morte otto noti esponenti anarchici nonostante non ci fossero prove. Due di loro ebbero la pena commutata in ergastolo, uno venne trovato morto in cella, gli altri quattro furono impiccati in carcere l'11 novembre 1887.
Nel 1890, per la prima volta il 1° maggio si ebbero manifestazioni simultanee in tutto il mondo e nel 1891 la festa dei lavoratori diventò permanente.
Infine, per chi fosse curioso o si fosse anche solo chiesto una volta come mai piazza San Giovanni a Roma, ecco una spiegazione: nel 1891 a Roma la manifestazione del 1° maggio fu convocata in piazza Sianta Croce in Gerusalemme, nel pressi di S.Giovanni. La tensione era alta, ci furono tumulti che provocarono diversi morti e feriti e centinaia di arresti tra i manifestanti.

Ecco dunque da dove viene il 1° maggio. Ma fortunatamente adesso i nostri ragazzi possono tranquillamente starsene in piazza San Giovanni. E possono serenamente continuare ad ignorare che cosa siano le morti bianche.

giovedì 26 aprile 2007

25 aprile

A Milano con Sinistra per Israele - i commenti a dopo

lunedì 23 aprile 2007

Yom haAtzmaut

Buon compleanno Israele!
59 anni, portati mica male...



Subliminal & The Shadow - Tikva (Hope)

domenica 22 aprile 2007

Yom ha Zikkaron

A tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato di Israele.



E a chi la rischia.
Possano tutti tornare a casa:
Gilad Shalit, Eldad Regev, Ehud Goldwasser.

mercoledì 18 aprile 2007

a testa in giù

Quando tutto ti sembra sottosopra fin da quando ti sei alzata: sei scivolata semiammazzandoti nella doccia, hai rotto la tazza della colazione, hai perso mezza mattinata ascoltando la versione segreteria telefonica di Per Elisa aspettando di parlare con l'operatore che al momento è sempre momentaneamente occupato, ... sai però che il mondo può andare ancora più a rovescio se senti la seguente espressione:
"Quello che non sopporto è il razzismo al rovescio".


L'altro giorno: solita scuola, solito collega.
Fa lui:

- Ah, ma oggi mi sono proprio stufato. Gli ho dato gravemente insufficiente, sai, gliel'ho proprio dato a ***!

Io penso:
- Ma quando mai gli ha dato più di insufficiente...

Lui continua:
- Sono stufo dei favoritismi. Qui finisce che non si riesce mai a dare un'insufficienza a uno straniero. E sempre c'è una scusa: non sa la lingua, ha una famiglia difficile... E poi finisce che loro hanno i deliri di onnipotenza, tipo °°°.

- Scusa, che c'entra. Mica è straniera: °°° è cittadina italiana. Suo padre sarà pure algerino, ma sua madre è italiana.

- Appunto è straniera. Comunque, lo sai che vorrebbe fare il Liceo? No dico io: una straniera che vuole fare il liceo! E poi magari i colleghi gli dicono pure di andarci.

- Mi pare che vada molto bene in italiano e anche in matematica.

- Vuol dire fomentare il suo delirio di onnipotenza.
- Beh ma se va bene a scuola, quale è il problema?

- Il problema è che qui siamo più buoni con i loro che con i nostri. I nostri siamo costretti a penalizzarli sempre. Il problema è che qui si fa del razzismo al rovescio!


Sapesse contessa... del resto, mia cara, di che si stupisce? Anche l'operaio vuole il figlio dottore e pensi che ambiente che può venir fuori: non c'è più morale contessa...

mercoledì 11 aprile 2007

Santa Pizza

PIZZA, ARRIVOOO!!!
BANZAI!

venerdì 30 marzo 2007

chag pesach kasher vesameach!

Lunedì comincia Pesach:
zeman cherutenu,
tempo della nostra libertà.
Tempo di libertà, di riflessioni, di grandi magnate.
Auguro a tutti - ebrei e non -
che l'anno prossimo ci veda benè chorin,
liberi da oppressioni di ogni genere.
E a tutti gli ebrei dico:
bashanà habaà bYrushalaim,
che l'anno prossimo possiamo festeggiare
liberi e sicuri a Gerusalemme.

CHAG PESACH KASHER VESAMEACH!

Who let the Jews out?

giovedì 29 marzo 2007

viva la pappa...

Tornando ad argomenti più seri, mi rendo conto che in questo periodo c'è un mucchio di gente che cerca ricette per Pesach.
Ho deciso di dare anche io un contributo alla causa, mettendo a disposizione un paio di ricettine casalinghe.

Una premessa però: non mi chiedete di spiattellare in pubblico la mia ricetta di famiglia del charoset (la malta, insomma la marmellata che si mangia durante il seder) o roba simile. Ne va della mia incolumità. Non mi chiedete neppure la ricetta delle matzoballs, perché non saprei da dove cominciare.
Suggerisco invece una ricetta salata e una dolce, abbastanza facili.


La matzà rossa

Ingredienti:
2 azzime fini a testa, pelati, aglio, olio, sale, peperoncino e basilico in quantità sufficienti per un sugo per le persone che avete da mettere a tavola.
In una padella larga preparate il sugo normalmente, lasciando i pelati a pezzettoni. Intanto portate a bollore una pentola di acqua. Tuffatevi rapidamente le azzime spezzate in 4-6 pezzi (giusto qualche secondo, mi raccomando - altrimenti diventano una pappa immangiabile). Scolatele e saltate nel sugo. Servite subito.


Pasta reale

Ingredienti: 8 uova
, 8 cucchiai di zucchero, 8 cucchiai abbondanti di farina di azzime, 1 arancia (buccia), un pizzico di sale.
Sbattete i rossi e lo zucchero. Unite la buccia dell'arancia. Sbattete a neve i bianchi con un pizzico di sale e uniteli all'impasto, alternando con la farina. Cuocere a 180° per 50 minuti, senza mai aprire il forno altrimenti si smonta!

sicurezza: tutto liscio come l'olio

Lunedì sera c'è stata a Milano la manifestazione per la sicurezza.
A dire il vero ce ne sono state ben 3. Una del centro-sinistra, una del centro-destra e una non ho ben capito di chi.

Io passo a Milano un certo numero di giorni al mese e, guarda caso, vivo in una delle aree ritenute più pericolose della città: abito a solo poche centinaia di metri da via dei Transiti, la traversa di viale Monza vera e propria "capitale" dello spaccio e della prostituzione.
A Milano non c'è una grande vita sociale, però a volte la sera esco. Qualche settimana fa, rientrando da una cena a mezzanotte passata, mi sono guardata intorno, mentre giravo 20 minuti alla ricerca di un parcheggio (questa sì vera piaga, visto che oltre tutto la metropolitana funziona solo fino a poco dopo mezzanotte...) ed sono riuscita a riscontrare le seguenti figure sosospette:
a) n.1 pusher
b) n.1 attempata battona italica.
Nella zona più pericolosa di Milano.
Comunque la notizia della manifestazione ha fatto il giro di giornali e telegiornali.
I postumi della sbornia di sicurezza non sono però forse così noti. Questa mattina la polizia ha dovuto bloccare per diverse ore il traffico di corso Buenos Aires, già funestato da incidenti fin dalla prima mattinata. Indovinate perché?
I manifestanti del corteo serale, cioè quello della Moratti e Berlusconi, evidentemente presi dalla foga o forse inesperti di fiaccolate e cortei, hanno sgocciolato la cera delle fiaccole sul manto stradale, creando una scivolosa e uniforme patina. Il risultato è che stamani il percorso del corteo dei manifestanti era ancora riconoscibile per il corteo di macchine e motorini incolonnati a passo d'uomo e intenti ad evitare di scivolare.
Il Comune porge le sue scuse alla cittadinanza e sostiene che pagherà i danni. Nell'intento di trasformare le vie di Milano nel salotto buono della città, si erano dimenticati di avvisare che la servitù aveva appena passato la cera.

martedì 27 marzo 2007

l'europa e le carote

Negli ultimi giorni, grazie alla felice contemporaneità del cinquantesimo dei patti europei di Roma e degli interventi di Bagnasco (il monsigneur) e di Ratzinger (la B16) siamo di nuovo tornati a parlare di radici dell'Europa.
Personalmente sono un'europeista convinta. Viaggiare avanti e indietro per lo spazio Schengen senza dover esibire un passaporto e muovermi senza dover cambiare moneta mi riempie ancora adesso, dopo alcuni anni, di un certo orgoglio. Senza considerare che, come italiani, se ci fosse mancato un aggancio all'economia europea saremmo tutti con le chiappe per terra.
Francamente, però, non mi sono mai messa da un punto di vista teorico. Eliminiamo alcuni fattori palesi: siamo un continente e abbiamo molte più cose in comune con i nostri confinanti che con i pinguini del Polo Sud. A parte tutto questo, che cos'è che tiene insieme l'Europa?

Insomma, tutto questo discorrere di radici comuni mi ha fatto riflettere. Proviamo a pensare per 5 minuti che abbiano ragione e cominciamo a scavare alla ricerca delle mitiche radici cristiane. Superato lo strato delle falde acquifere inquinate e dei residuati bellici delle ultime due guerre mondiali combattute sul suolo del nostro continente (che effettivamente rappresentano un ottimo esempio di pio amore cristiano, su cui riposano le fondamenta europee) troviamo... delle meravigliose baionette. Urka che scoperta! Una delle ultime volte che l'Europa è stata segnata da un'impronta unitaria è stata sotto Napoleone. Ma Napoleone non era quello che veniva dalla Francia rivoluzionaria, quella del divorzio e della cittadinanza per chi risieda sul territorio nazionale?
Forse però mi sbaglio ancora. Bisogna scavare più a fondo. Ma com'è che trovo altre armi? Mamma mia! Devo essere finita un paio di secoli ancora indietro in un altro splendido esempio di concordia cristiana: quando cattolici e protestanti se la davano di
santa ragione per tutta Europa.
Vabbè, forse mi sbaglio ancora. Proviamo ad aggiungere il mitico prefisso giudeo- alla formula magica e come per incanto apparirà il solido sostrato giudeocristiano europeo. Forse.
Evito per pietà (non cristiana) di tornare verso la superficie, con quello che è successo sessanta-settanta anni fa durante l'ultima guerra e mi aggiro invece sul livello raggiunto. I resti però non lasciano molti dubbi: villaggi di ebrei incendiati, pogrom, ghetti.

Sarà colpa mia ma guardando indietro, o meglio in profondità, mica trovo delle grandi ragioni (giudaico)cristiane per stare tutti insieme. Per dirla tutta non ne trovo un granché in generale: a parte dei grandi momenti, sostanzialmente ci siamo date delle gran botte da orbi.
A dire il vero quello che non mi convince è proprio la prospettiva. Cristiane o giudaico-cristiane poco importa. La domanda resta sempre la stessa: da quando in qua gli esseri umani hanno le racidi? Siamo uomini o carote?
Forse semplicemente basta guardare un po' più in alto (verso i germogli, volendo). Io però preferisco dire che basta guardare avanti, verso il futuro.
Cercare di costruire un futuro più equo per tutti i cittadini europei mi sembra una ragione più che sufficiente per stare insieme.

giovedì 22 marzo 2007

Pesach e la febbre della polvere bianca

Quando la cucina diventa luogo di una guerra civile e fratricida si è certi di essere in Italia e, nella fattispecie, in una famiglia di ebrei italiani.
Il problema si acuisce in modo esponenziale con l'avvicinarsi di Pesach, visto che in questo periodo si prevedono cibi particolari, non lievitati in nessuna loro molecola (kasher lepeasach, adatti a pesach - appunto).
Da me oggi al centro del dibattito c'è stata la domanda: "Ma poi quanti pacchi di farina bianca kasher lepesach hai ordinato?"
Spiego per i profani, non ebrei e ebrei, perché vivendo un po' a Milano ho scoperto che c'è bisogno di spiegare davvero tutto.
Se chiedete alle vostre nonne (purché ebree italiane e non di importazione) vi racconteranno che quando erano bambine le loro mamme a Pesach facevano le ciambelline, o le ruschette o le matzot gnascirim. Per chi non lo sapesse sono tutti dolci fatti con farina.
In effetti, durante pesach non è proibito l'uso dei cereali (e della farina) in generale, ma solo se mescolata ad ingredienti che diano luogo a lievitazione, nella fattispecie l'acqua o sostanze acquose. Ma allora com'è che il pane azzimo è fatto di farina impastata con la temibile acqua? Il problema in realtà è quanto tempo si lascia l'impasto fermo. I rabbini hanno decretato che dopo 18 minuti la pallozza di pasta comincia a mobilitare tutti i vari fermentini e lievita. Dunque bisogna agire in fretta, come in E.R. - altrimenti si perde il paziente e addio ciambelline.
Ora però olio e uova non rientrano nelle sostanze acquose. Da sempre in Italia si fanno dei meravigliosi biscottini con la farina bianca di pesach e l'olio. Pensate che si fa addirittura anche la pasta (solo con farina e uova e subito rinsecchita nel forno).
Con grande sconforto di molti rabbini dell'ultima generazione questa roba fa parte della nostra tradizione. Il problema è che questi si sono messi in testa di decapitare questa feroce usanza, rendendo quasi introvabile la famosa polvere bianca. Si vende solo in alcune comunità e solo per uso personale.
Il problema vero, secondo me, è che nessuno nota che quegli stessi rabbini che negano l'uso a casa della temibile farina, non si fanno problemi a dare sigilli di kasherut a lieviti industriali, che miracolosamente (essendo a base di agenti chimici) diventano adatti a pesach e a dolci prodotti con questi.

Zuccherini di Pasqua

Quella che segue non è la mia ricetta casalinga di biscottini di Pesach, ma una ricetta presa da: La cucina nella tradizione ebraica, a cura di Giuliana Ascoli Vitali-Norsa, pubblicato da Giuntina.
Nel capitolo Dolci di Pesach, p. 367 troviamo:

Zuccherini di Pasqua n. 2 (Veronesi)
Ingredienti:
3 uova
200 gr. di zucchero a velo
500 gr. di farina cascer le Pesach
12 cucchiai di olio d'oliva
20 gr. di anicini
un pizzico di sale
scorza di limone grattugiata
Sbattete a lungo le uova intiere con lo zucchero, poi aggiungete il sale e l'olio e, da ultimo, piano piano, la farina e gli anicini. Lasciate riposare per almeno un'ora. Questo di lasciar riposare l'impasto è una precauzione necessaria perché altrimenti il composto risulta troppo morbido. Ungete il marmo con poco olio e con le mani unte fate gli zuccherini a forma di S
Cuocete in forno caldo per 10 minuti circa.

Li consiglio in particolare ad alcuni rabbini italiani, ma sono buoni per tutti.

domenica 18 marzo 2007

pulizie di Pesach

Forse non tutti i lettori di questo blog possono capire il problema.
Ma vi assicuro che le pulizie di Pesach sono un grosso problema che incombe su milioni di famiglie nel mondo.
Entro due settimane pane, pasta, torte lievitate, pizza, birra, piatti e posate normali, pentole normali, etc. etc. lasceranno le cucine delle case ebraiche, e in una sorta di annuale transumanza raggiungeranno lo sgabuzzino, la cantina o la soffitta. In cambio saremo invasi da matzot (pane azzimo), matzot al vino, matzot all'arancia, matzot all'uovo, matzot zuccherate, matzot al cioccolato, etc. etc. Vabbè, non la facciamo tragica! Vengono anche tante altre cose buone: la frittata dolce di azzime è una delle leccornie per le quali potrei fare follie.
Comunque c'è già sommovimento. Prima di tutto bisogna pulire tutto il pulibile e buttare via tutte le cose lievitate, lievitanti e lievitabili. A cominciare dalle briciole dell'ultima colazione che avete fatto a letto sabato mattina scorso e che immancabilmente si sono infilate tra il materasso e le doghe del letto, nonchè quelle finite dietro il divano dopo la pizza che vi siete mangiati l'altra sera sul divano guardando "Che tempo che fa".
Insomma Pesach si avvicina. Le pulizie incombono.
Per favore, non facciamoci prendere la mano!

mercoledì 14 marzo 2007

miss, mia cara miss

Ieri sera è stata incoronata Miss Israele 2007: Liran Kohner.
Liran è drusa. E oltre a essere in procinto per partire per la tzavà (la leva militare), ha dovuto resistere ad una forte opposizione da parte di una parte della popolazione drusa che si opponeva ad una carriera così "sconveniente" per una ragazza "delle loro". I Drusi infatti sono arabi, che hanno una religione esoterica nata nel XI secolo da una scissione nell’Islam sciita. In Israele vivono soprattutto nel Galil (nel nord), vicino al monte Carmel.
Comunque mazal tov alla nuova Miss!

Tanto ci riconoscono

Madonam madonenu, quant'è grande l'olam! Si dice dalle mie parti.
E io che pensavo che in fin dei conti a scuola un insegnante di "scienze umane" un po' di umanità ne capisse...
Vi faccio un esempio. Voi siete meridionali. Vi trovate davanti a un collega leghista, che passa le giornate a dire che i meridionali sono tutti mafiosi, che vengono a rubare il posto di lavoro alla operosa gente del nord e che certo forse la Padania come Stato indipendente magari è un'idea eccessiva, però in fondo anche i meridionali fanno di tutto per istigare i padani alla secessione. Il tutto ovviamente senza capire assolutamente che voi siete meridionali. Che cosa fate?
a) vi incavolate
b) vi mettete a ridere
c) tacete
d) provate a fargli cambiare idea
Quando poi il collega, che non sa che sei ebrea, si mette a dire che Hitler ha esagerato perché "come si fa a uccidere dei bambini?", ma insomma un po' di ragione ce l'aveva. E poi ti attacca con la predica ("perché forse tu non lo sai...") che gli ebrei fanno di tutto per restare isolati, hanno sempre le loro leggi rigide, si sposano tra di loro, non accettano nessuno, si aiutano tra di loro e basta, ecc. Che cosa fate?
a) vi sfogate con la vostra yiddish mame
b) pensate: ma magari!
c) vi andate a mangiare un panino col falafel al take away kasher
d) progettate con il collega un laboratorio sui pregiudizi
Aspetto consigli, perché io una risposta non l'ho ancora trovata e sono due giorni che ci penso!

domenica 11 marzo 2007

Purim

Domenica scorsa, il 4 marzo, ossia il 14 di Adar, è stato Purim.
Sarà per l'affinità tra lo spirito del Carnevale e Purim. Sarà perché a Carnevale e a Purim si deve bere: tanto fino a che non si riconosce più il vero dal falso. Sarà perché si mangiano le stesse cose chiamandole con nomi diversi: cenci e orecchie di Amman. Sarà perché ci si maschera comunque. Non lo so. Fatto sta che a me Purim piace almeno quanto Carnevale. Anzi quando come quest'anno capita subito dopo Carnevale è un bel prolungamento!
Di per sé la storia della festa non comincia in modo allegro e forse qualche pacifista potrebbe pure dire che neanche la fine è così allegra. Solo che secondo me chi la pensa così manca di senso di ironia. Allora provo a raccontarvi perché noi ebrei festeggiamo Purim. Mi ispiro molto liberamente al libro di Ester.

Mr. Achashverosh è un riccone, di quelli con le mani in pasta in politica. Come tanti ricconi non è una persona - come si suol dire - sentimentalemente felice. La moglie, Vashtì, è di quelle che quando vengono ospiti a casa sbuffa sempre: "eh mi tocca cucinare, e poi mi sporcano tutta casa". Anche se ovviamente lei non tocca un piatto: ci pensa la colf. Insomma un matrimonio in crisi.
Come spesso succede in questi casi, il marito comincia a guardarsi intorno: veline, ex-fidanzate di calciatori... E così in uno dei suoi mega-party Achashverosh incontra Ester. Bella, bellissima, la Miss dell'anno. La ragazza è sponsorizzata dallo zio, Mordechai, un tipo un po' maneggione, ma alla fin fine un brav'uomo, uno di quelli che per la famiglia farebbero tutto. Lo zio cerca di aiutarla a farsi strada e preoccupato del suo futuro gli dice: "Guarda che è meglio se non fai tanti nomi, lascia stare che sei ebrea. Insomma voglio dire anche Fabrizio Frizzi mica va a dirlo in giro".
Un giorno però uno della cerchia di Achashverosh, Mr. Amman, ha a che ridire con Mordechai. A dire il vero una roba da nulla, di quelle sul tipo: "Lei non sa chi sono io". Amman però se la lega al dito. Ma siccome non è uno che fa le cose a metà e poi si sa che in certi ambienti vince chi la spara più grossa, dice a Achashverosh non solo che Mordechai gli ha fatto uno spregio, ma anche che tutta la sua famiglia, anzi tutti gli ebrei, in realtà hanno offeso lui perché tramano contro Achashverosh. Morale della favola convince Achashverosh (che a dire il vero di politica non ne aveva mai capito un granché) a fare kaput a Mordechai, a tutta la sua famiglia e a tutti gli ebrei e decidono un giorno a caso.
Saputa la cosa, Mordechai, che proprio un cuor di leone non era, comincia a rompere le scatole alla nipote: "E guarda che poi mi fanno fuori. E poi se mi fanno fuori me tu come fai. Non sperare che non viene fuori che sei mia parente!". Però a parte la strizza blu non è che abbia grandi idee. Ester però sì. Chi dice che tutte le belle ragazze sono stupide? Prima convince Achashverosh a invitare a una cena privata alla villa Amman, poi durante la cena mette su una scenetta che convince Achashverosh che Amman ci sta a prova' con lei. Achashverosh ci casca e si convince che Amman lo ha raggirato in tutta la vicenda.
Solo che però ormai il decreto legge è già stato firmato: l'ordine di far fuori Mordechai, famiglia e ebrei tutti è già partito. Allora Achashverosh per prima cosa fa kaputt a Amman e a tutta la sua famiglia e poi fa nottetempo un consiglio dei ministri per un nuovo decreto legge: gli ebrei si possono difendere da chi si provi a fare kaputt a loro.

Le sorti si sono rovesciate: il pianto diventa riso, le vittime predestinate diventano forti.
E soprattutto, cosa non così lontana dal vero, si svela che il gentil sesso non è poi tanto debole.

P.S. Nella foto Rana Raslan, Miss Israele 1999, la prima Miss araba israeliana.

lunedì 5 marzo 2007

Potenza della musica

Tutti i viareggini sanno chi era Icilio Sadun: il grande compositore di tante delle musiche del Carnevale di Viareggio (Su la coppa di champagne, Maschereide, Carnevale in primavera e via dicendo). Forse però non tutti sanno che Sadun era ebreo. Non che questo a prescindere sia un merito né tanto meno un demerito. Comunque fatto sta, come nota sempre mia mamma, Viareggio è l'unica città in cui i bambini delle elementari imparano prima delle canzoni "ebreecce" che l'inno nazionale italiano.

A proposito delle sue canzoni, mi viene un ricordo. Mio padre mi ha sempre raccontato la storia di "Carnevale a Viareggio", ovvero, vulgo “Su la coppa di champagne”. La canzone, composta nel 1921, è la prima canzone della storia del Carnevale di Viareggio. Nel 1922, l'avvento del Fascismo e l'assalto da parte di una squadraccia alla sede dei Maestri d'ascia e Calafati, fecero però sì che se ne cominciasse a diffondere la seguente versione antifascista.

I fascisti viareggini, sono eroi, sono guerrieri…
han chiamato i forestieri, per uccidere e incendiar!
Con i camions son venuti, con le bombe ed i pugnali,
per mostrarsi proprio uguali a Tiburzi e Barbablù!
RIT. Hanno incendiato, han devastato,
spargendo ovunque strage e terror!
Ma il viareggino non è cambiato:
bandiera rossa è il suo color!


Fatto sta che un giorno un tizio, visto il solito fascistozzo locale di guardia, si mise a passeggiare avanti e indietro fischiettando "Su la coppa di champagne" o "I fascisti viareggini" - vedete un po' voi. Il fascista in questione insospettito gli disse di piantarla, ma l'altro rispose che stava solo fischiando una canzone del carnevale. Il fascista non la prese bene e s'adontò alquanto. E borbottando se ne andò dicendo che però la stava fischiando con le parole sbagliate.

mercoledì 28 febbraio 2007

l'anno prossimo a Viareggio

Carnevale in primavera (Cravache-Sadun)


Il sole spende, color del miele,

Viareggio attende il suo fedele.

Balconi e seni di fiori adorna

per lui che torna da dove chissà!

Oggi dentro la città corre gente di ogni età.

Ridon tutti: ma le ragazze sembrano pazze.

Chi le tiene? L’innamorato viene!

Vanno tutte incontro a te,

forte, bello, re dei re,

Carneval! Carneval!

Come l’amore immortal!


Saran bizzarri, saran grotteschi

i nuovi carri, i nuovi affreschi,

ed al veglione di due colori

verrai di fuori in gran quantità.

Oggi dentro la città ecc…


Un Carnevale così giocondo

non ha l’eguale in tutto il mondo,

di là dei mari, di là dai monti

son tutti pronti per correre qua.

Oggi dentro la città ecc…

Per chi non lo sapesse ancora

Domenica, mézzi, col vento che in piazza Mazzini faceva volare e senza neanche il conforto dello "spettacolo pirotecnico" abbiamo aspettato i verdetti del Carnevale di quest'anno.

Per chi se ne fosse andato via prima delle 6 e mezza, caduto vittima di una influenza fulminante, e non li sapesse ancora, ecco quelli dei carri di I categoria:
1° Alessandro Avanzini "Avanti miei Prodi"
2° Galli-Lebigre-Roger "Si va a mori' e po' si torna"
3° Gionata Francesconi "Vivere"
4° Fabrizio Galli "Il vaso di Pandora"
5°Massimo Breschi "Nel paese delle pisalanche"
6° Renato Verlanti e f.lli Bonetti "Dolce sinfonia"
7° Alfredo Ricci "Mamma mia che roba brutta..."
8° Franco Malfatti "Missione impossibile"
9° Simone Politi e Priscilla Borri "Lo stato di salute del dissenso"

Previsioni pienamente rispettate. Alessandro Avanzini, grande figlio d'arte ha fatto il bis, dopo il gigantesco matador dello scorso anno. La banda Galli-Lebigre-Roger guadagna con un certo merito (vista la pressochè nulla concorrenza) il secondo posto. Ma una domanda sorge spontanea: che ci fa Francesconi in terza posizione?
Non per dare ragione al Galli (Fabrizio), che tutti gli anni ha qualcosa di cui lamentarsi, ma per lo meno il suo era un carro. Non per dare ragione al Tirreno, che si sa i giornalisti hanno sempre qualcosa da ridire, ma è proprio vero il senso di déja vu.
Quello di Francesconi era un palco, riciclato dagli anni scorsi (dai tempi di "Fantastampa") con pochissima cartapesta, una pezzata di fodera di Paris e una compagnia di attori e giocolieri che potevano aspirare al massimo a "Amici" della De Filippi. Come mai è finito così alto in classifica, davanti a carri che, seppure non fantasmagorici, erano perlomeno carri?

venerdì 23 febbraio 2007

la minoranza trotzkista

Cannavò, Prc: "Se Turigliatto sarà espulso mi autosospendo"

Salvatore Cannavò, portavoce di Sinistra critica, la minoranza trotzkista del Prc a cui aderisce il senatore Franco Turigliatto, conferma la solidarietà totale al parlamentare: "Se Turigliatto verrà espulso, mi autosospenderò immediatamente dal partito"

[da www.repubblica.it]



Nella mia vita ho conosciuto dei trotzkisti. Tre anni fa mi ricordo una collega SSIS trotzkista, che leggeva e prendeva appunti da "Progetto comunista" durante i laboratori di didattica della filosofia. Encomiabile era la motivazione all'insegnamento e l'affezione alla scuola pubblica che la signorina trotzkista mostrava!

Una volta mi ebbe a dire (testuali parole): "Nella mia vita io do il 20% alla SSIS, l'80% alla politica".

Vita ben trista, mi viene da dire: chissà se il suo fidanzato era d'accordo.

geni incompresi

Ok, permettetemi di far parlare la pancia oggi perché veramente sto per scoppiare.
Ma dico in che paese vivono
Fernando Rossi e Franco Turigliatto? Ma chi si credono di essere?
Persone che pretendono di conoscere i destini del mondo e che soprattutto pretendono che questi dipendano da loro soltanto.
Invece non si rendono conto della sola "piccola" cosa che dipendeva da loro: la solidità del governo del loro Paese, del nostro Paese. Di questa però loro se ne sono infischiati, come si infischiano dell'operaio Fiat o del CoCoCo della Feltrinelli o dell'insegnante della scuola pubblica. A dire il vero non ne sanno nulla: non sanno quanto prendono in fondo al mese, dove portano i loro figli a scuola, in quali ospedali si fanno curare quando si ammalano.
Loro sono la minoranza rivoluzionaria incompresa: in fin dei conti cosa importano i dati di fatto, la realtà di un Paese? Cosa importa il fatto che se Prodi torna a casa ci scordiamo Pacs, Dico e quant'altro e le ricariche dei telefonini restano sovraccaricate di 5 euro? Tanto loro hanno il barbiere al Parlamento.
Loro sono la minoranza rivoluzionaria incompresa non si devono giustificare. Giustificano se stessi solo per il fatto di essere minoranza. E anzi più la minoranza sarà incompresa, più sarà un sintomo che la ragione è dalla loro parte.
Loro sono la minoranza rivoluzionaria incompresa e non hanno responsabilità. Risponderanno solo di fronte alla storia. Ma in presenza del loro avvocato, che in fondo vai tu a fidarti di questi storici sempre in vena di revisionismi.
Facciamo un bel patto, allora. Siccome io sono un po' stufa di questo andazzo: se ne vadano a fare la minoranza rivoluzionaria incompresa da un'altra parte.
Grazie.

giovedì 22 febbraio 2007

Castagnole di fine Carnevale

A Milano in questi giorni si festeggia il carnevale ambrosiano: una tristezza infinita!
A Viareggio, grazie a Dio, abbiamo la "domenica della pentolaccia".
Per chi volesse consolarsi per la fine del carnevale che si avvicina, ecco un suggerimento culinario dalla mia nonnina: le castagnole. Le dosi sono un po' a occhio, ma funzionano meravigliosamente.

Ingredienti: 2 uova, 2 cucchiai di zucchero, 1 cucchiaio di liquore (l'aroma che preferite), 1 cucchiaio di olio, 3 cucchiai di latte, 1/2 bustina di lievito, la buccia di 1 limone grattugiata, farina q.b., olio per friggere.

Mescolate tutto (tranne l'olio per friggere!). Dovete aggiungere tanta farina quanta ce ne vuole per fare una pastella da friggere a cucchiaiate. Friggete appunto a cucchiaiate. Per essere sicuri che la densità sia quella giusta provate a friggere una cucchiaiata di impasto: deve venire una pallina un po' più piccola di un mandarino e si deve girare da sola nell'olio. Non è fantascienza: succede davvero! Scolate bene dall'olio e passate le castagnole nel miele o nello zucchero a velo a piacere.
Fatemi sapere come sono venute!

martedì 20 febbraio 2007

Be' mi' tempi

Adoro il Carnevale. Da bambina vivevo vicino alla stazione e appena sentivo le grancasse delle bande la domenica all'ora di pranzo, anche se stavo ancora mangiando, correvo a truccarmi e via. Anni sui carri e poi nella mascherata dello scientifico, rioni e compagnia bella. E questa fedeltà me la porto ancora dentro e se manco a un corso o a un rione vuole dire che è davvero successo qualcosa.
Adoro il Carnevale. E per questo devo dire che da quando è stato deciso che la promozione e la retrocessione di categoria dei carri si fa un anno sì e uno no, l'anno no è semplicemente una schifezza. Proprio come quest'anno.
Unico carro degno di questo nome è quello dell'
Avanzini: il cavallo è meraviglioso, ha dei movimenti fantastici e la caricatura di Prodi è veramente fatta bene. Certo però magari un po' più di cartapesta in quei fantasmoni dietro male male non ci stava. E anche due colorini un po' più vivaci non avrebbero guastato.
Anche perché altrimenti è veramente un mortorio! Cioè, voglio dire, simpatico il titolo di
Galli-Lebigre-Roger (Si va a mori' e po' si torna), ma possibile che da tre anni non ci fanno che riproporre in versioni brutte il bellissimo carro di tre anni fa con la bambolona?
E a proposito di bambole e giochi, io da bimbetta c'andavo alle pisalanche in pineta, ma ditemi voi se quella del carro del Breschi è una pisalanca. Al massimo è una altalena scaciata del Parco Pitagora. Per non parlare poi dell'eterno palco di Francesconi. L'ennesimo reciclaggio dagli ultimi anni: una volta con su i pulcinella e una volta i pierrot, ma è sempre la solita solfa.

E poi a dirla tutta: questi carri sono piccini. I carri di prima sembrano di seconda e i carri di seconda sembrano barocci. Una tristezza infinita.
Insomma, possibile che non ci sia più il tempo in cui i mulini bianchi e le mezze stagioni esistevano ancora?
Quando i carri erano colorati, belli grandi e pieni?
Di quelli che ti fanno restare a bocca aperta e naso insù come un bamboretto.

Rondini a carnevale

Dopo un periodo un po' brutto, alla fine sono riuscita a andare al corso (al carnevale di Viareggio N.d.R. per chi non lo sapesse). A parte che i carri sono sempre più piccini e che quest'anno davvero c'è ben poco da salvare, è stata davvero una bella domenica.
Tante volte ci siamo sentiti raccontare di Viareggio Carnevale della Pace, tutto con la maiuscola, mi raccomando. Ma a parte l'orripilante carro co' bamboretti impiccati di Dario Fo nel 2000, non riesco a ricordare un granché e mi sono sempre chiesta che cosa c'entrasse.
Domenica scorsa invece, per la seconda volta sono stati ospiti di un istituto comprensivo di Viareggio i ragazzi dell'Associazione Rondine Cittadella della Pace
, vicino ad Arezzo. Senza pubblicità né schiamazzi abbiamo mangiato ingovonandoci di cenci e poi siamo andati tutti al carnevale.
Rondine è una associazione in origine cattolica, ma aperta a tutti coloro che siano interessati a "coltivare l'amore per la politica, promovendo una cultura di pace che si sviluppa in tre direzioni: giustizia, salvaguardia dell'ambiente e pace fra i popoli".
Da circa dieci anni l'associazione ha anche uno studentato internazionale. Qui vivono e si confrontano studenti universitari, provenienti da luoghi di conflitto dell'Europa e del Mediterraneo, colpiti personalmente dalla guerra. La scelta dei partecipanti è equilibrata rispetto ai diversi fronti e i ragazzi possono da un lato conseguire un titolo di studio e dall'altro partecipare all'esperienza della Cittadella della Pace.
Giusto a titolo informativo, ci sono anche un israeliano e un palestinese, per quelli che si sentono in dovere di cercarli dovunque si parli di guerre. Per una volta, però, suggerirei a questi
voyeurs dei conflitti internazionali di fare caso alla presenza di ragazzi dalla Cecenia, dalla Georgia, dalla Sierra Leone... Magari può essere un'occasione per andare a cercare questi posti su un altante e informarsi un po' su quel che succede nel resto del mondo, che ne so, in Abkhasia per esempio.

lunedì 19 febbraio 2007

Coppa carnevale

Con qualche giorno di ritardo.
Dedicato a tutti quelli che... Israele non è una democrazia.


Viareggio, 7 febbraio 2007
-
La formazione israeliana del Maccabi Haifa ha battuto 2-0 la Fiorentina nella seconda giornata del torneo di Viareggio.
E' di fede musulmana Baram Kajal, l'autore della doppietta che ha permesso agli israeliani del Maccabi Haifa di battere 2-0 la Fiorentina. Baram, dopo aver segnato la prima rete, si e' inginocchiato sul terreno di gioco, lo ha baciato ed e' rimasto per qualche secondo in preghiera. Baram, che e' anche capitano della Nazionale Under 21 israeliana, faceva parte anche della prima squadra che qualche settimana fa ha giocato contro il Livorno in una gara di Coppa Uefa.
[da www.ilgiorno.quotidiano.net]

giovedì 1 febbraio 2007

Tu biShvat

Venerdì sera comincerà Tu biShvat: il 15 del mese di Shvat, il capo d'anno degli alberi.
Si festeggia l'arrivo della primavera in Eretz Israel!

Basta dimenticarsi che qui sono i giorni della merla e che fa un freddo boia. Basta anche lasciarsi per un po' alle spalle quello che è successo a Eilat.
In fondo merita provarci. I mandorli fioriscono e i cuori si risvegliano e stasera alla radio di Zahal c'è pure in diretta il concerto di Noa da Tel Aviv.
A proposito, ecco qualche suggerimento. Perché non festeggiamo comprando prodotti da Eretz Israel? Non c'è mica bisogno di cercare negozi kasher. Anche l'Esselunga e la Coop hanno succhi di frutta Jaffa, pompelmi, avocado, datteri, pomeli, e moltissima altra frutta.
A proposito di pomeli, lo sapete che cosa sono? Sono delle specie di pompelmi, ma più grossi e più dolci e... dai molteplici usi, come si vede dalla foto che abbiamo fatto qualche tempo fa al kibbutz Jahel.
E poi fatevi un giro sul sito del Keren Kayemeth Leisrael italiano (KKL). E' il fondo per le foreste in Israele. Ci sono dei bellissimi progetti anche per la riforestazione del Galil, la regione del nord bombardata quest'estate dagli Hezbollah durante il conflitto con in Libano.

mercoledì 31 gennaio 2007

Se solo mio marito ci prova

Passi per gli apprezzamenti alle altre (si fa per dire),
passi per il passato da gigolò (beh insomma),
passi per l'effetto gallo cedrone (oddio...),
ma se solo mio marito prova a portarmi a Marrakech
vestito da Lawrence d'Arabia per il mio cinquantesimo...
scappo col primo beduino che passa.

quelli che la giornata della memoria...

A Pitigliano almeno ancora qualcuno c'è.
Ad Arezzo non c'è proprio più nessuno.


Da "La Repubblica" del 26 gennaio


Antisemitismo ad Arezzo alla vigilia della Giornata della Memoria. La notte scorsa è stata presa di mira una collinetta che nell'Ottocento ospitava un cimitero ebraico, oggi ricordato da un ulivo con sotto una lapide. Ignoti si sono arrampicati fin lassù, hanno tagliato tutti i rami dell'ulivo, da anni un simbolo per la comunità ebraica aretina, e hanno lasciato sul posto due striscioni. Su uno hanno scritto "10, 100, 1000 Shoah", sull'altro "Priebke libero". Al posto della firma un simbolo nazista.

lunedì 29 gennaio 2007

Scusi, vuol ballare con me?

Tutto il mondo si lava con acqua, diceva sempre con il suo accento tedesco la mia insegnante di danza.
Avete presente
Ballando con le stelle, che con Milly Carlucci nel suo più fulgido splendore ci ha tenuto compagnia fino a qualche settimana fa? Conosco viareggini che stavano incollati allo schermo fino all'una di notte per vedere quale coppia si sarebbe salvata. Altri che mettevano i bimbi a letto e poi si fiondavano sul divano a fare il tifo. Un'altra che non perdeva l'occasione per le solite recriminazioni: "non mi porti mai al Twiga!"
Vabbè, per chi non lo sapesse questo bell'esempio di pacchianeria nazionale è un format internazionale.
La cosa divertente è che lo stesso identico format c'è anche in Israele: Rokdim im kokhavim (Ballando con le stelle, appunto) passa su Reshet TV la domenica in prima serata, con tanto di dietro le quinte e collegamenti dalla sala delle stelle. Non so che facciano Spagna e Grecia, però un bel torneo di truzzeria inter-mediterranea non sarebbe una cattiva idea!

domenica 28 gennaio 2007

A Lele Luzzati z.l.

Ieri sera ci ha lasciato Emanuele (Lele) Luzzati - zikhronò livrakhà.

Credo che quasi tutti - che lo sappiamo o no - siamo legati a qualche sua creazione artistica.
I titoli di testa dell'Armata Brancaleone e di Brancaleone alle Crociate, i libri illustrati per bambini come Alla fiera dell'Est, le scenografie per prosa, lirica e danza in tanti teatri italiani e internazionali, le illustrazioni dell'Haggadah di Pesach...

Mamma, mamma: dove nascono i pulcinella?

Sarà perché a pranzo non ho visto i TG, visto che era shabbat, sarà che oggi era la Giornata della Memoria e di ebrei si parlava pure tropppo, sarà quel che sarà, ma la notizia della morte di Emanuele Luzzati non è quasi passata.

Se non lo sappiamo, anche noi viareggini dobbiamo qualcosa a questo grande artista che ci ha lasciati. A dire il vero un carrista in particolare gli deve molto, sebbene tristemente non l'abbia ammesso e, nell'ignoranza, molti non se ne siano mai accorti. Credo che tutti conosciamo i pulcinella di Gionata Francesconi o ricordiamo qualche anno fa il suo complesso di apertura con il corteo del re carnevale.
Bene l'intera opera non era che una copia della scenografie e dei disegni di Lele Luzzati - per carità, ben fatta, ma una copia, come chiunque abbia buona memoria può verificare guardando questi disegni. Non si tratta di bozzetti del Carnevale, ma di disegni (precedenti) di Luzzati, il quale però, siccome era un gran signore, commentò privatamente che in fondo le sue opere erano esposte in molti musei e potevano essere fonte di ispirazione per chiunque.
So che non è questo il momento di far polemica, però questo sassolino me lo dovevo proprio levare.

giovedì 25 gennaio 2007

aspettando il carnevale