giovedì 1 maggio 2008

perché sono qui

In questi giorni ho conosciuto via internet una ragazza italiana di Mantova. Anche lei ha avuto un bimbo da poco, ci scambiamo esperienze, idee, lamentele sulle notti in bianco. Stamani mi ha chiesto perché sono qui. Stasera ho le idee più chiare sulla risposta.
Stasera sono iniziate le commemorazioni per Yom HaShoah. No - non dirò la banale verità che sono qui perché sono sionista e penso che se ci fosse stato uno Stato ebraico, la Shoah non ci sarebbe stata.
Stasera sono iniziate le commemorazioni per Yom HaShoah e sto guardando la televisione. Su Arutz-10 è passato un programma che si chiamava "I bambini della foto" (quella qui sotto). In questo film-testimonianza i bambini, ora adulti, sono alcuni dei pochi sopravvissuti agli esperimenti ad Auschwiz di Mengele. E con questo non voglio neppure dire semplicemente che sono qui perché stasera mi fa male sentir piangere mio figlio, anche se è solo perché ha il pannolino sporco.
Le cose sono un po' più complicate.

Quando ero ancora alla SSIS (scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario), ho fatto tirocinio per insegnare Scienze Umane in un istituto professionale e ho avuto come tutti un tutor. Questa signora del tutto priva non solo di conoscenze, ma anche di qualità umane, ebbe l'idea di organizzare delle lezioni in occasione della Giornata della Memoria. Con la scusa che insegnava psicologia, il tutto si ridusse alla presentazione di alcuni fra i tanti profili psichiatrici di Hilter ed altri illustri, tra cui appunto Mengele.
Non so, forse è solo una mia mania personale, ma non riesco a sopportare nessuna di queste "psichiatrizzazioni" della Shoah. Dei pazzi con deliri di onnipotenza hanno preso il comando del mondo ed hanno ucciso milioni di loro simili, di bnei adam, esseri umani. E tra questi milioni erano miei simili. Cosa vuol dire? Come può essere? Voglio qualcosa di storicamente spiegabile per cercare di guardare l'inspiegabile. Dove sono le teorie sulla società di massa? Le origini culturali del Terzo Reich? E' l'unico modo in cui tutto questo mi fa meno male.
Ma non è neppure solo questo, che capisco sia forse solo una mia fissazione, un mio tentativo di razionalizzare. Ci fu un di più, che è la mia risposta alla domanda su che cosa ci faccio qui. La signora concluse la presentazione del profilo psichiatrico di Mengele, sottolineando che come tutti i pazzi aveva la sua lucidità ed era a suo modo geniale. E affermò la cosa più falsa e abominevole che abbia detto in queste sue lezioni: che gli esperimenti e studi sui gemelli di Mengele siano alla base della genetica moderna.
Ho almeno una parte della mia risposta alla domanda perché sono qui ed è una domanda: posso tollerare che questo venga detto in una classe della scuola del mio Paese?
Ho il vomito e non riesco a sopportare che mio figlio pianga stasera.

4 commenti:

Piero P. ha detto...

Ho letto quanto pubblicato ieri da Avvenire (con Ariela si è stabilito che il riferimento non poteva che essere a voi... dato anche il nome del vostro piccolino).
L'ho apprezzato e mi sono permesso di inserirlo in un blog. Sperando di non aver fatto qualche cosa che possa dispiacere.
Un grosso saluto anche ad Andrea... e una carezza piccola a Dov.
Buon fine settimana.

Piero P. ha detto...

Credo di riuscire a capire (almeno in parte, non sono ebreo e sono certo che alcune sfumature anche rilevanti nei giudizi mi sfuggono per quanta attenzione io faccia) quanto hai provato nel momento in cui la Shoah è stata, davvero, presentata in maniera tanto riduttiva (mi verre quasi da dire che partendo da quei presupposti sarebbe facile anche trovare chi magari la "giustifica"). Credo che, disgraziatamente, non siano molte le persone preparate seriamente e capaci di affrontare l'argomento. Tra l'altro mi pare che sarebbe necessaria anche una conoscenza della realtà attuale degli ebrei e di Israele in particolare. Penso, infatti, che inevitabilmente e credo giustamente i ragazzi solleverebbero la questione dei rapporti israeliani-palestinesi. E mi pare che anche questa sia una difficoltà per chi deve spiegare dato il generale atteggiamento acriticamente filopalestinese dei media...

Anonimo ha detto...

Cara Sara, visito il tuo blog perché dalle mie prime letture(qualche anno fà) mi é nata nel cuore una simpatia, un sentimento di solidarietà e un desiderio di conoscenza verso il mondo ebraico. Sono cattolica e so che tutto della mia religione nasce nell'ebraismo, sono stata a Gerusalemme città meravigliosa dove tutto parla di Pace e dove Dio è vicinissimo. Ma l'uomo che fa? lo abbiamo visto tante volte e ancora purtroppo lo vedremo, hai sentito a Verona dei neonazisti hanno ucciso un loro coetaneo solo perché "diverso" da loro. Noi cosa possiamo fare? Io dico viviamo pienamente godendo delle cose belle che il Creatore ci ha dato, penso al tuo bel bambino, scegliendo sempre l'amore reciproco, la pace difficile ecc...senza lasciarci abbattere dal timore, shalom Aliza

Sara ha detto...

Per Piero P.
Sì, siamo noi! E non ci dispiace affatto che l'articolo circoli.
Sara