mercoledì 28 febbraio 2007

l'anno prossimo a Viareggio

Carnevale in primavera (Cravache-Sadun)


Il sole spende, color del miele,

Viareggio attende il suo fedele.

Balconi e seni di fiori adorna

per lui che torna da dove chissà!

Oggi dentro la città corre gente di ogni età.

Ridon tutti: ma le ragazze sembrano pazze.

Chi le tiene? L’innamorato viene!

Vanno tutte incontro a te,

forte, bello, re dei re,

Carneval! Carneval!

Come l’amore immortal!


Saran bizzarri, saran grotteschi

i nuovi carri, i nuovi affreschi,

ed al veglione di due colori

verrai di fuori in gran quantità.

Oggi dentro la città ecc…


Un Carnevale così giocondo

non ha l’eguale in tutto il mondo,

di là dei mari, di là dai monti

son tutti pronti per correre qua.

Oggi dentro la città ecc…

Per chi non lo sapesse ancora

Domenica, mézzi, col vento che in piazza Mazzini faceva volare e senza neanche il conforto dello "spettacolo pirotecnico" abbiamo aspettato i verdetti del Carnevale di quest'anno.

Per chi se ne fosse andato via prima delle 6 e mezza, caduto vittima di una influenza fulminante, e non li sapesse ancora, ecco quelli dei carri di I categoria:
1° Alessandro Avanzini "Avanti miei Prodi"
2° Galli-Lebigre-Roger "Si va a mori' e po' si torna"
3° Gionata Francesconi "Vivere"
4° Fabrizio Galli "Il vaso di Pandora"
5°Massimo Breschi "Nel paese delle pisalanche"
6° Renato Verlanti e f.lli Bonetti "Dolce sinfonia"
7° Alfredo Ricci "Mamma mia che roba brutta..."
8° Franco Malfatti "Missione impossibile"
9° Simone Politi e Priscilla Borri "Lo stato di salute del dissenso"

Previsioni pienamente rispettate. Alessandro Avanzini, grande figlio d'arte ha fatto il bis, dopo il gigantesco matador dello scorso anno. La banda Galli-Lebigre-Roger guadagna con un certo merito (vista la pressochè nulla concorrenza) il secondo posto. Ma una domanda sorge spontanea: che ci fa Francesconi in terza posizione?
Non per dare ragione al Galli (Fabrizio), che tutti gli anni ha qualcosa di cui lamentarsi, ma per lo meno il suo era un carro. Non per dare ragione al Tirreno, che si sa i giornalisti hanno sempre qualcosa da ridire, ma è proprio vero il senso di déja vu.
Quello di Francesconi era un palco, riciclato dagli anni scorsi (dai tempi di "Fantastampa") con pochissima cartapesta, una pezzata di fodera di Paris e una compagnia di attori e giocolieri che potevano aspirare al massimo a "Amici" della De Filippi. Come mai è finito così alto in classifica, davanti a carri che, seppure non fantasmagorici, erano perlomeno carri?